Prova
Locations of Site Visitors
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Origini dell'8 dicembre e della dea VERDE dai tanti nomi storie leggende

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2018 14:29
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 2.588
Sesso: Femminile
02/12/2018 14:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

8 dicembre e maggiori feste pagane, assorbite e riproposte nei culti successivi che ne
cancellarono le reali radici..


news.leonardo.it/festa-dellimmacolata-2013-tra-sacro-e-profano-oggi-si-celebra-la-concezione-della-vergin...


.....Facendo un passo indietro e allargando il nostro campo di ricerca, è possibile però notare come l’8 dicembre si una data importante per diverse culture e tradizionalmente legata nei secoli ad un giorno di festa. Gli antichi egizi celebravano in questo giorno Nieth di Sais, dea guerriera raffigurata con arco e frecce, protettrice della caccia ma anche della morte, in seguito assimilata da greci e romani ed incarnata nella figura della dea Diana ed Atena. Sempre l’8 dicembre, in Grecia avevano luogo i festeggiamenti in onore della dea Dike (o Astrea), figlia di Zeus e Tami, conosciuta come una delle tre Ore (Eunomie, Dike e Eirenie) vergine protettrice della giustizia, dei tribunali ed inflessibile punitrice dei delitti; mentre al tempo dei nostri predecessori romani, l’8 dicembre cadeva un’importante festività che celebrava l’anniversario della nascita del tempio di Tiberinus (o Fater Tiberinus) sull’isola Tiberina. La leggenda racconta che Tiberio, figlio di Giano e Giuturna, descritto da Virgilio come un vecchio dio canuto e dal capo ornato di corna, cadde per impudenza nel Tevere ove malauguratamente annegò donando il suo nome al fiume. Il suo spirito si trasferì così nelle acque stesse, ove riversò la sua rabbia e violenza rendendone il corso tortuoso ed impetuoso. Ecco dunque che i Tiberinalia fungevano da cerimonie per la purificazione e benedizione delle acque e delle sorgenti, nella speranza di mantenere pacifico il rapporto con lo spirito che le abitava.

Altra tradizione millenaria giunta fino ai giorni nostri dall’età pre-romanica sembra essere la Notte dei Faugni (dai rituali pagani Fauni Ignis) che si svolge ogni anno all’alba dell’8 dicembre nella città di Atri, in Provincia di Teramo. Vengono qui accesi diversi falò, portati poi in processione per le vie della città in segno di purificazione. Un rituale che rimanda al mondo contadino, agreste, medievale o persino pagano, condiviso da molte tradizioni, italiane e non, collegate alla festa dell’Immacolata Concezione. In molte culture la festa più importante dell’Avvento, l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, rievoca infatti l’antichissimo rito dell’accensione dei falo’. Una tradizione che risale all’VIII secolo, e si ricollega alla particolare festività chiamata la “Concezione di Sant’Anna”, ispirata al vangelo conosciuto come “Protovangelo di Giacomo”,poi passata in Occidente trasformandosi in quella in onore della Vergine. Nell’occasione si compivano rituali legati al tema della purificazione, ecco perché protagonista assoluto di questo giorno e’ il fuoco che rappresenta la rigenerazione periodica della natura. Accendere dei grandi falò davanti le chiese o lungo le strade che saranno il tragitto della processione dell’Immacolata e’ tutt’ora tradizione di molti comuni italiani in Basilicata, Puglia , Calabria, Molise, Abruzzo e Toscana, dove il falò conserva un alto valore socializzante. Il rito dell’accensione di fuochi doveva esorcizzare la paura dell’inverno e donava fertilità della terra. Era attribuito un significato specifico perfino al suono prodotto dall’ardore delle fiamme: scoppiettii e una fiamma consistente erano di buon presagio, come anche il vento che soffia da nord, a preannunciare una buona annata.

Una festa dunque caratterizzata da una forte dimensione collettiva e legata al carattere purificatore del fuoco il quale, oltre a riscaldare la Madonna nel passaggio verso Betlemme, allontanava le forze del male, soprattutto in un periodo dell’anno cruciale per la semina dei campi, le cui tradizioni sono ancora riconoscibili in diverse zone rurali; diversamente la festa si è arricchita di più specifici e spiccati connotati in altre aree.

Se a Milano la ricorrenza si fonde con quella la festa di Sant’Ambrogio patrono, in provincia di Cosenza viene celebrata attraverso la convivialità, con l’apertura del vino nuovo e prelibatezze portate in dono da amici e vicini di casa. In provincia di Bari, le celebrazioni durano invece nove giorni: tra il 29 novembre e il 7 dicembre vengono eseguiti particolarissimi canti, mentre l’8 si depongono corone di fiori ai piedi della statua della Madonna.

C’è però una tradizione che unisce tutta la penisola, da nord a sud, ed è quella di dedicarsi in questo giorno di festa all’allestimento dell’albero di Natale. Tale usanza, di origine pagana – legata al tema dell’albero come simbolo della vita – è stata assimilata, probabilmente a partire dalla Germania, nel XVI secolo. Diventata una tradizione tipicamente protestante, l’albero, già da tempo presente nella maggior parte delle case italiane, è stato poi ufficialmente incluso nella tradizione cattolica durante il pontificato di Giovanni Paolo II, con l’allestimento del grande albero di Natale in piazza San Pietro, a Roma.

Insomma, in qualsiasi modo vogliate festeggiare questo giorno, una cosa è certa: da oggi è impossibile sfuggire alla magia del Natale che si avvicina!
OFFLINE
Post: 2.588
Sesso: Femminile
02/12/2018 14:26
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota



In origine, il dio fallico (il fallo era anche chiamato "serpente" e non a caso notiamo divinita'/demoni con il fallo a forma di serpente o con due teste, superiore/inferiore) dio dell'agricoltura, delle bevande fermentate BIRRA/VINO che contenevano anche droghe/funghi ed essenza del capo/leader, CREATORE e di tutte le arti culture degli umani che precedentemente aveva altri nomi (serapis/osiris/orione/ea/enki etc... ma sempre i soliti attributi quasi tutti identici/paralleli...

Qui ne vengono assorbiti diversi da divinita' parallele con appellativi differenti ed integrati nelle diverse storie/leggende di propagande politico/religiose assoribite nelle tradizioni degli umani:

===

l fauno è una figura della mitologia romana, una divinità della natura, per la precisione è la divinità della campagna, dei greggi e dei boschi. Il suo aspetto è dalle forme umane, ma con i piedi e con le corna di capra. Più tardi fu fatto corrispondere al satiro della mitologia greca, benché quest'ultimo fosse legato al culto del dio Dioniso (Bacco per i Romani).


Il mito del Fauno
Fauno

Inizialmente era il dio della campagna, dei pascoli e dell'agricoltura, contrapposto al dio dei boschi Silvano. È una delle più antiche divinità italiche, nonché l'istitutore dei Salii e dei Luperci, le due solidalitates dedicate al culto iniziatico di Marte. Aveva come passatempi cacciare e corteggiare le ninfe. Amava suonare il flauto ed era portatore di istinti sessuali. Il suo aspetto era dalle forme umane, ma con le gambe da capra e le corna sul capo.

In alcune versioni del mito è identificato con un antico re del Lazio, nipote di Saturno o di Marte, figlio di Pico e Canente o Pomona e, secondo l'Eneide, padre di Latino, il quale dopo la morte fu venerato, sia come protettore di raccolti e armenti (Inuus), sia per le sue facoltà di oracolari (Fatuus). Secondo una versione latina, Fauno era figlio di Giove e della maga Circe. La sua sposa era Fauna, chiamata anche Fatua; in versioni tarde fu associato al dio greco Pan, oltre che al Satiro. Secondo dei miti romani, ripresi poi nell'Eneide da Virgilio, Fauno era lo sposo di Marica, divinità delle acque, dalla quale ebbe Latino. Insieme a una ninfa siciliana avrebbe generato invece il bellissimo pastore Aci.

Per altri sarebbe stato il terzo re preistorico dell'Italia e avrebbe introdotto nella penisola il culto della divinità e l'agricoltura. Dopo la morte gli vennero dedicati molti onori e venne venerato come dio dei boschi, protettore delle greggi e degli armenti. Secondo altre fonti, i Fauni sarebbero stati antichi pastori, abitanti, ai primordi del mondo, nel territorio sul quale verrà fondata Roma[1].

Il dio Fauno era anche chiamato Luperco, in qualità di difensore delle greggi e degli abitanti della campagna dagli assalti dei lupi e lupo egli stesso (Lupercus = lupus + hircus).

Nell'Eneide si fa riferimento anche a un Fauno omonimo del dio: è il padre del giovane guerriero italico Tarquito, ucciso da Enea in combattimento. Tarquito risulta essere comunque un semidio, in quanto sua madre è la ninfa Driope.
Il culto

Nelle comunità rurali, la sua festa (Faunàlia), ricorreva il 5 dicembre e veniva celebrata tra danze e processioni.

L'unico tempio a lui dedicato in Roma, il Tempio di Fauno, si trovava sull'Isola Tiberina. Nei pressi di un bosco situato nelle vicinanze della fontana Albunea, esisteva un celebre oracolo, dedicato al dio Fauno.

In onore del dio Fauno, protettore delle greggi e del bestiame dagli attacchi dei lupi, venivano celebrati i Lupercalia, feste purificatorie che consistevano nell'allontanare due gruppi di sacerdoti nelle foreste, truccati in modo spaventoso, cioè vestiti con le pelli degli animali sacrificati. Probabilmente i Lupercalia erano associati al mito dei Silvani. Si pensa che tale rito avesse anche funzione iniziatoria all'età adulta. Si teorizza anche che questa festa sia l'antenata dell'attuale San Valentino.
Dopo l'epoca romana
Il Fauno di Carlos Schwabe, (1923)

Nei primi secoli dell'era cristiana, molte divinità pagane vennero demonizzate e i Fauni furono associati ai Satiri e ai Silvani. Furono associati al demonio Incubo. La figura del Fauno diverrà in seguito quella del diavolo-tipo. Nello stesso periodo, però, i Fauni vennero anche convertiti in esseri non malvagi, simili ai folletti[1].
Nel mondo moderno e nella cultura
Nell'epoca moderna i Fauni sono stati spesso soggetto di dipinti ed opere d'arte, nonché sono presenti in libri, film e produzioni varie, essendo diventati anche figure ricorrenti del genere fantasy. Col tempo si è voluto distinguere i Fauni dai Satiri, facendo dei primi dei caproni antropomorfi.
OFFLINE
Post: 2.588
Sesso: Femminile
02/12/2018 14:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

OFFLINE
Post: 2.588
Sesso: Femminile
02/12/2018 14:29
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]
Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:46. Versione: Stampabile | Mobile | Regolamento | Privacy
FreeForumZone [v.6.1] - Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com