00 07/02/2021 15:30
Re:

Il gigante e la bambina (2008)
Di: nadia cinque - Il gigante e la bambina


Perche’ gigante odi il mio correre spensierato dietro le farfalle?
Perche’ non sopporti le mie cadute gioiose sul mio prato vellutato?
Perche’ mi strappi dalle mani I fiori che cerco di raccogliere e li calpesti?
Perche’ non vuoi che mi perda nella magia di un arcobaleno?
Perche’ cerchi di catturarmi e trascinarmi nella tua grotta tetra e fredda?
Perche’ vuoi convincermi che nella tua grotta possiedi tesori ?
Li vedo da lontano I tuoi tesori;
i diamanti sono le lacrime cristallizzate
delle tue vittime ignare,
l’oro che hai accumulato, e’ la linfa vitale
che hai strappato a tradimento alla madre terra
che ti ha dato alla luce.
Non mi prenderai mai gigante e non mi corromperai mai
con i tuoi falsi tesori;
i miei sono qua’ sotto il sole
e non ho nessuna intenzione di abbandonarli..
Semmai posso insegnarti io ad apprezzare i miei;
ti insegnero’ a correre scalzo e spensierato dietro le farfalle,
a rimanere fuori della tua grotta a contemplare il cielo;
ti faro’ sedere lungo il fiume
e rischiero’ di essere stritolata dai tuoi artigli
per poter alzare il tuo volto e farti osservare finalmente il sole.
Il sole e’ di tutti,
e se apri gli occhi, lo puoi vedere anche tu.
Se smetti di ruggire,
potrai sentire anche tu la melodia dei miei amici uccelli..
Se smetti di catturare le tue vittime, potrai accorgerti
della intensa bellezza dei fiori
e non avresti piu’ bisogno di accumulare
i tuoi tristi e cupi tesori nella tua grotta
perche’ finalmente potrai capire
che la vita te ne offre un’infinita’
e sono tutti intorno a te,
e devi solo aprire I tuoi occhi
ed iniziare a gioire anche tu!


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Seconda Parte

O gigante, povero piccolo gigante;
come e’ triste la realta’, quanto amaro disincanto..


Il mio cuore di bimba, sognava e sperava l’impossibile;
mi sono seduta con te lungo il fiume,
Ho lasciando che i tuoi artigli infierissero nella mia carne innocente,
e non ho gridato...
Ho lasciato che le tue assetate fauci, strappassero le mie teneri carni,
e non ho gridato...
Volevi divorare il mio cuore e rubarmi l’anima che non hai,
ed io ti ho osservato con profonda pena, vedendo crollare
i miei sogni di bimba...
Ho provato a darti un cuore, a farti ritrovare la tua anima persa
nelle piu’ profonde e fredde oscurita’, ma e’ stato tutto inutile...
Tu resterai per sempre un gigante, ed io per sempre una bambina.
Non ti lascero’ mangiare il mio cuore e rubare la mia anima,
e con quel che resta di me, me ne tornero’ da sola lungo il fiume,
a parlare con i miei amici uccelli,
a perdermi nella magia di un arcobaleno,
a rotolarmi nell’erbetta fresca,
a ridere e giocare sotto il sole che con amore,
scalda la mia pelle e risana le mie ferite...
Tu rimarrai per sempre un tristissimo e spaventoso gigante,
che conta i diamanti nella sua buia e tetra grotta
dove non spende mai il sole...

Poesia analfabeta dalla raccolta: La terra dei Giganti