Un tempo un Uomo decise di volgere lo sguardo alle stelle e cercare tra le loro luminose spoglie le risposte della vita. Egli si sentiva differente, in ogni senso, quasi il mondo non fosse il suo luogo natio, come se una prigionia, invece della vita, lo costringesse alle sue spoglie mortali. Egli sapeva, percepiva, mille essenze, dalle più meschine alle più nobili, sapeva parlare con esse, sapeva provare sentimenti che agli esseri umani sono proibiti.
Col passare degli anni Egli riuscì a comprendere come non esistesse solamente nel mondo materiale, ma come il suo spirito aleggiasse tra le vette di un mondo "divino" ove altre regole comandano il trascorrere degli eventi. Ed imparò a conoscere ogni tipo di spirito, come un bambino conosce il nome delle piante e degli animali. Eppure, come v'erano amori terreni, v'erano odi divini. Alcuni esseri superiori decisero di muoversi guerra tra loro, ed in breve ogni tassello ebbe la sua parte in un giuoco più vasto. L'Uomo combattè per il suo Amore, per la salvezza della sua anima e di coloro che erano giusti. Ma fallì. Miseramente si trovò trafitto dalla lancia del Nulla, che prosciugò dal suo corpo ogni briciolo di quella divinità che lo pervadeva. Ed ora, dopo molti anni, quell'Uomo non cerca altro che risorgere, per poter di nuovo sentire, di nuovo ascoltare, di nuovo vivere. Una vita senza vivere è la dannazione più immensa.