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I segreti di Enmerkar e il signore di Aratta

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2023 11:48
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Oltre le propagande politico/religiose si nasconde la vera storia taciuta per millenni
Da collezionare i reperti immagini storie e poi leggere l'epica con i nuovi elementi per capire cosa si nascondeva tra le righe di  un passato dimenticato, cancellato e riscritto per celare quello che non dobbiamo sapere/capire ma che e' un nostro dovere e diritto ritrovare e comprendere...

Un pool di archeologi è convinto di avere scoperto i resti della mitica città
Gli scavi hanno riportato alla luce delle tavolette incise prima dei sumeri

Tra le rovine del regno di Aratta
la scrittura più antica del mondo

In Iran riemerge una civiltà sepolta: potrebbe cambiare la storia
di VANNA VANNUCCINI


<B>Tra le rovine del regno di Aratta<br>la scrittura più antica del mondo</B>

Un reperto archeologico di Jiroft

JIROFT (Iran Sud Orientale) - "Gilgamesh sii il mio amante! Fammi dono della tua virilità! Quando entrerai nella nostra casa la soglia splendidamente dorata bacerà i tuoi piedi". Così Ishtar, la dea dell'amore, si rivolge al leggendario re di Uruk nel più famoso poema epico lasciatoci dai sumeri.

"Splendidamente" è scritto nella traduzione, ma la parola sumera è arattù, ovvero alla maniera di Aratta. Aratta era per i sumeri simbolo di eccellenza, il topos di tutti i miti come Troia lo fu per quelli dell'Asia Minore. I poemi sumerici ne parlano come di una città magica, "distante sette montagne", in cui viveva un sovrano che in alcuni testi è "il Signore di Aratta", in altri è chiamato Ensurgiranna.

Gli studiosi si sono affannati a cercare quale luogo geografico potesse corrispondere a questa leggendaria città. Ma finora il mito era rimasto sospeso nel nulla. La singolarità di Aratta infatti è che mentre nelle fonti letterarie vi sono innumerevoli riferimenti alla città e alle sue ricchezze, il nome non compare in nessuna delle 450.000 tavolette di argilla arrivate inalterate fino a noi, nelle quali i sumeri diligentemente registravano scambi commerciali, elenchi dei tributi ricevuti dai sudditi, derrate agricole o editti dei re. Non può essere un caso, sostengono quegli archeologi che ormai si erano convinti che Aratta non fosse mai esistita.
 

Ma uno scavo recente potrebbe aver riportato alla luce il mitico regno. Se così fosse, sarebbe la scoperta archeologica del secolo. Una nuova Troia.
Che sia così, è il convincimento dell'archeologo iraniano Yussef Majidzadegh, che con una squadra internazionale (di cui fa parte anche l'italiano Massimo Vidale, archeologo dell'Isiao) guida gli scavi di Jiroft, nell'Iran sud-orientale. Majidzadeh sostiene che Jiroft è la più antica civiltà orientale, precedente di almeno un paio di secoli quella sumerica.

L'archeologo presenterà in questi giorni la sua tesi al convegno internazionale di archeologia a Ravenna. "È venuta alla luce una civiltà complessa, pari o per certi versi superiore a quella sumerica per dimensioni urbanistiche, per l'aspetto monumentale e la raffinatezza delle tecniche artistiche. Questo ci obbliga a gettare uno sguardo nuovo sulla formazione delle civiltà tra il IV e il III millennio", dice Massimo Vidale.

La storia comincia a Sumer, è sempre stato il mantra degli archeologi. Perché a Sumer ha inizio la scrittura. Ma dopo la scoperta di Jiroft questo potrebbe non essere più vero. Nello scavo è stato trovato (finora) un mattone con un testo protoelamico, la cui origine si fa risalire a Susa nel 3000 a. C., e tre tavolette con una scrittura ancora indecifrata. Tuttavia la scrittura non sembra avervi avuto un ruolo predominante come tra i sumeri. Per questo, sostiene l'australiano Daniel Potts, Majidzadeh attribuisce a Jiroft una datazione così antica. Secondo Potts Jiroft corrisponde invece a una città più tarda, di grande ricchezza, Marhashi, la cui esistenza è attestata da diversi testi.

Jiroft è una città nella regione di Kerman nota soprattutto per il suo clima umido, subtropicale. Da Kerman, in macchina, ci si arriva in un paio d'ore. Si abbandona la steppa desertica del Dash-e Lut per salire su una zona montuosa, eccezionalmente fresca e verde, per poi ridiscendere nella valle di Jiroft. Da qui non ci sono più barriere montuose fino allo stretto di Hormuz, e l'aria umida del Golfo Persico arriva senza trovare impedimenti. Agrumeti e palmizi da dattero ne fanno la ricchezza. La fonte d'acqua della regione è il fiume Halil, che scende per oltre 400 chilometri dalle montagne del nord.

Quasi un secolo fa un'alluvione cambiò il suo corso, i vecchi ricordano ancora che i loro nonni raccontavano che il Halil Rud voltò le spalle alla città e se ne andò a 800 metri di distanza. Ma nel 2001, dopo un lungo periodo di siccità, il Halil Rud straripò di nuovo, e questa volta sul terreno eroso dalle acque comparvero veri e propri tesori: monili, offerte funenarie, statuette, vasi di clorite (la tipica pietra locale di colore verde scuro). Il giorno dopo, centinaia di contadini impoveriti da anni di siccità accorrono sulle rive del Halil alla ricerca di oggetti antichi 5000 anni.

Si dividono il terreno, con il consenso delle autorità locali, in lotti di sei metri per sei, uno per ogni famiglia, scavano, tirano fuori oggetti di incomparabile bellezza. Diecimila buche, cinque o sei necropoli interamente saccheggiate, e interamente distrutto quel "contesto" che è fondamentale per gli archeologi per studiare e datare gli oggetti. Dove ci sono i tombaroli ci sono naturalmente anche i mercanti.

Non appena si sparge la voce, intermediari e mercanti arrivano da tutto l'Iran, da Kabul, dal Pakistan - e poi da Parigi, da Londra, da New York. Comprano direttamente dal contadino che scava. Un vaso di clorite scolpito, 50 dollari; una statuetta intarsiata, 100; un'aquila fatta come una scacchiera con pezzi di turchese 150. Si ritroveranno nelle case d'asta europee e americane venduti per centinaia di migliaia di dollari. La passione per "i Jiroft" fa nascere addirittura una produzione di falsi. Anche il Louvre ha acquistato cinque pezzi (veri), di cui il governo iraniano sta cercando ora di tornare in possesso.

Il saccheggio durò un anno. Almeno 10.000 oggetti vengono portati via. Finché l'archeologo Majidzadeh, che aveva insegnato a Teheran prima di trasferirsi in Francia, ottenne dal governo iraniano di cominciare uno scavo sistematico insieme a un gruppo di colleghi di diversi paesi. Ora, ci dice il tassista che ci accompagna all'aeroporto di Jiroft, uno come lui, che ha due ettari di terreno e coltiva cetrioli in serra, non può nemmeno fare una traccia per seminare senza ritrovarsi addosso la polizia.

Ma questo non significa che il saccheggio non continui, più silenzioso e con mezzi più sofisticati. Ai contadini sono subentrati i ben più attrezzati contrabbandieri internazionali, muniti di rilevatori, computer, attrezzature per lavorare di notte. Del resto, come ci fa vedere Ali Daneshi, un giovane archeologo locale lasciato a guardia del sito fino al momento in cui in autunno ricominceranno i lavori, lo scavo guidato da Majidzadeh è solo un inizio: i siti già rilevati sono quasi settecento, in un'area di 400 km quadrati.

Entriamo nello scavo e Daneshi si accorge subito che il vetro blindato messo a protezione di una statua senza testa, alta quasi un metro e mezzo e dipinta di colore ocra giallo e rosso con piccole incisioni nere, è stato rotto. Evidentemente di qui non passa soltanto qualche pasdar solitario di guardia. "Cominciammo a scavare da due collinette, distanti l'una dall'altra 1400 metri" racconta Vidale. "In quella nord è venuta fuori una piattaforma gigantesca a gradoni, uno ziggurat, con una base di 300 metri per 300 e un'altezza di 17 metri. L'intera superficie dell'altra collinetta, 200 metri per 300, si è rivelata una struttura monumentale, costruita su un preesistente accumulo archeologico, circondata da mura larghe 10 metri. Ad est della cittadella trovammo un'altra piattaforma, larga 24 metri, che era il quartiere dei lavoratori del metallo. Insomma siamo di fronte a una città ben strutturata, con la cittadella amministrativa, il tempio, i quartieri residenziali e i luoghi di lavoro".

Nel piccolo museo allestito a Jiroft e catalogato da Majidzadeh, gli oggetti esposti sono stati quasi tutti confiscati ai contrabbandieri, fatta eccezione per una vetrinetta con cinque pezzi ritrovati nello scavo. Vasi di clorite scolpiti con motivi di animali e di piante, soprattutto palmizi, forme umane e creature fantastiche, uomini-scorpioni, uomini-leoni, aquile, serpenti. Gli occhi degli animali carnivori sono tondi, quelli degli erbivori ovali come quelli umani. Ogni oggetto è preziosamente incastonato di turchesi, lapislazzuli, marmo, calcare bianco. In alcuni ci sono straordinarie raffigurazioni stilizzate di edifici, di città, di mura fortificate, che non hanno esempi nel mondo antico. Si può capire come il re sumero Enmerkar, nel poema "Enmerkar e il Signore di Aratta", volesse architetti e decoratori di Aratta per costruire i templi agli dei di Sumer.


(3 luglio 2007)
[Modificato da sp3ranza 17/06/2018 02:01]
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lastellarossa.blogspot.com/2016/07/la-scintilla-divina-di-e...

Un tempo fu che il re, da Inanna eletto nel suo canto cuore,
Eletto della terra di Shuba da Inanna nel suo santo cuore,
Enmerkar, figlio di Utu,
Una preghiera rivolgese alla sorella,
La benevola regina...la sacra Inanna;
"O sorella mia Inanna, per Erech
Fa che la gente di Aratta, dia forma


"Il messaggero aveva la lingua pesante, non era capace di riportare il messaggio;
poiché il messaggero aveva la lingua pesante e non era capace di riportare il messaggio,
il Signore di Kullab (Uruk) impastò l'argilla e vi incise le parole come in una tavoletta;
- prima nessuno aveva mai inciso parole nell'argilla -
Ora, quando il dio Sole risplende, ciò fu manifesto:
le parole che il signore di Kulab (Uruk) aveva inciso come in una tavoletta, divennero visibili.

Enmerkar, il figlio del Sole, mi ha consegnato una tavoletta di argilla;
o Signore di Aratta, esamina la tavoletta, prendi il cuore della sua parola;
ordinami ciò che debbo riferire riguardo al messaggio ricevuto.
Il Signore di Aratta dall'araldo prese la tavoletta lavorata artisticamente;
il Signore di Aratta scrutò la tavoletta:
- la parola detta ha forma di chiodo, la sua struttura trafigge -
il signore di Aratta scruta la tavoletta lavorata artisticamente.


--
Versi 134-155: "Canta per lui il canto sacro, l'incantesimo cantato nelle sue camere - l'incantesimo di Nudimmud: Una volta non c'erano serpenti, non c'erano scorpioni,
Non c'erano le iene, non c'erano i leoni,
Non c'erano cani selvaggi, nessun lupo,
Non c'era paura, nessun terrore,
L'uomo non aveva rivali.
In questi giorni, le terre di Subur e Hamazi,
Le lingue sumere unite in armonia, le grandi terre dei decreti dei principi,
Uri, la terra di cui tutto era appropriato,
La terra di Martu, riposava in sicurezza,
L'intero universo, le persone all'unisono
Per Enlil in una lingua sola. (Allora) Enki, il Signore dell'Abbondanza (di cui) i comandi sono fidati Il Signore della Saggenza, che comprende la terra,
Il signore degli dei,
Dotato di saggezza, il Signore di Eridu
Cambiò la lingua nelle loro bocche, ha portato discordia in essa
Nella parlata dell'uomo che fino ad ora era una".

---
Un tempo fu che il Re, da Inanna eletto nel suo santo cuore,
eletto della terra di Shuba da Inanna nel suo santo cuore,
Enmerkar, figlio di Utu,
una preghiera rivolgesse alla sorella,
la benevola regina, la sacra Inanna:
O sorella mia Inanna, per Erech
fa' che la gente di Aratta dia forma d'arte a oro ed argento,
fa' che porti a valle dai monti il puro lapislazzuli,
fa' che porti gemme e lapislazzuli;
a Erech, sacra terra...,
alla casa di Anshan, ove tu stai,
fa' che costruiscano il suo...
del sacro Gipar, ove tu hai dimora.
Possa il popolo di Aratta adornare con arte le pareti.
Io, io pregherò...nel mezzo di esso.

Fa' che Aratta si sottometta a Erech,
fa' che il popolo di Aratta,
tradotta la roccia dal suo altipiano alla valle,
a me edifichi la grande casa di preghiera, la grande Arca innalzi,
che dinanzi a me sorga la grande Arca, l'Arca degli dèi,
che per me si compiano in Kullab le mie divine leggi,
per me facciano dell'Abzu un sacro altipiano,
per me purifichino Eridu come un monte,
per me facciano erigere come una grotta la sacra casa di preghiera dell'Abzu.
E quand'io pronunzierò le divine leggi di Eridu,
quando farò fiorire come una...la pura autorità dell'En,
quando a Erech, a Kullab calcherò sul mio capo la corona,
possa il...essere portato dalla grande casa di preghiera nel Gipar,
possa il...essere portato dal Gipar nella grande casa di preghiera,
possa il popolo assistere ammirato,
possa Utu assistere con sguardo lieto!

Dice l'araldo al Signore di Aratta:
"Mi manda, mio Re, il padre tuo,
il Signore di Erech, il Signore di Kullab è colui che mi manda".
"Che ha detto, quali parole ha pronunciato il tuo Re?"
"Mio Re, queste parole ha pronunciato, questo ha detto:
Il mio Re, dal giorno della sua nascita vipera di Sumer, colui che come...
l'ariete colmo di principesco potere sull'altipiano cinto di vallo,
il pastore che...
nato dalla vacca fedele nel cuore dell'altipiano,
Enmerkar, figlio di Utu, mi manda,
mio Re, ecco quello che egli ti dice:
Io caccerò gli abitanti della città, così che essi fuggano come uccello...dal suo albero.
Io li caccerò, così che volino come un uccello nel nido del vicino.
E distruggerò Aratta come luogo di...,
Io la stenderò nella polvere come una città rasa al suolo,
Aratta, la dimora maledetta da Enki:
questo luogo io intendo distruggere come un luogo che giace distrutto.
Contro di essa Inanna si è levata in armi,
ha dato la parola, l'ha maledetta.
Come sabbia accumulata io intendo accumulare sabbia sulla città.
Quando sarà fatto l'oro dal suo magma,
pressato...l'argento nella sua polvere,
forgiato l'argento...,
i basti fissati sulla groppa degli asini di montagna:
il...casa del giovane Enlil di Sumer,
eletto da Enki, il Signore, nel suo santo cuore,
fa' che il popolo dell'altipiano edifichi per me secondo le pure, sacre leggi,
fa' che esso per me fiorisca come bossolo,
illuminalo per me come Utu quando incede dal Ganun,
adorna per me le sue soglie.

Ma Aratta rifiuta ed Enmerkar dice le parole nuove all'araldo.

Il messaggero aveva la lingua pesante, non era capace di riportare il messaggio;
poiché il messaggero aveva la lingua pesante e non era capace di riportare il messaggio,
il Signore di Kullab (Uruk) impastò l'argilla e vi incise le parole come in una tavoletta;
- prima nessuno aveva mai inciso parole nell'argilla -
Ora, quando il dio Sole risplende, ciò fu manifesto:
le parole che il signore di Kulab (Uruk) aveva inciso come in una tavoletta, divennero visibili.

Enmerkar, il figlio del Sole, mi ha consegnato una tavoletta di argilla;
o Signore di Aratta, esamina la tavoletta, prendi il cuore della sua parola;
ordinami ciò che debbo riferire riguardo al messaggio ricevuto.
Il Signore di Aratta dall'araldo prese la tavoletta lavorata artisticamente;
il Signore di Aratta scrutò la tavoletta:
- la parola detta ha forma di chiodo, la sua struttura trafigge -
il signore di Aratta scruta la tavoletta lavorata artisticamente".

Una piccola parte di un grandissimo puzzle scomposto/confuso e distrutto
volutamente dai nuovi poteri religiosi...


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17/06/2018 02:26
 
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17/06/2018 02:32
 
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...
Le visioni che ho avuto, sono di alcune di quelle immagini che mettono in evidenza quei punti vitali, il nome del dio sulla coscia, il centro del torace ed altre visioni/premonizioni ricevute forse da geni dormienti stimolati collegati con il nostro ancelstrale passato dimenticato, volutamente confuso e cancellato quasi del tutto......
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17/06/2018 03:59
 
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buffonata ermetica multi dimensionale

im5.freeforumzone.it/up/50/62/1040331048.jpg

Urina di Serapis: O-si-ride

Perche' sei entrato dalla finestra in casa mia?
Io non ti ho invitato, io non ti conosco.

Dici di avere freddo e ti serve la mia casa perche' tu non hai casa;
dici di avere fame e ti serve il mio cibo perche' tu non hai cibo;
dici di avere sete e bevi la mia acqua perche' tu non hai acqua;
ti appropri del mio letto perche' non hai un giaciglio;
e tutto quello che era mio diventa di tua proprieta',
solo perche' non ti ho cacciato subito e mi sono impietosito.

Ti dico ora di andartene, se hai fatto figli per impietosirmi di piu'
vattene con loro perche' la colpa e' tua
e tu sei l'unico responsabile della loro miseria, non certo io.

Non farmi sembrare un senza cuore e disumano perche' alla fine
ti caccio dalla mia casa insieme a tutti i tuoi figli;
tu sei disumano/parassita/invadente/opportunista/approfittatore/egoista/buggiardo,
che sfrutta chi resta turbato dei tuoi piagnistei,
usati per farsi perdonare crimini ed illegalita' di cui vivi.

Torna da dove sei venuto oppure vattene all'inferno dove nemmeno
il demonio ti vorra' tra le sue fiamme che vorresti spengergli con la tua urina.

Vattene Orione da dove sei venuto e non mettere piu' piede sul pianeta terra.
Sei nato dall'urina degli dei drogati, avvolto nella pelle di un cadavere sotterrato,
definito uomo toro e per tua necessita' immolato e sacrificato,
dopo i 9 mesi dell'enneade, la terra alla luce il tuo serpente ha dato...

Come un fungo allucinogeno nuovo, sei spuntato e rinato,
accecando ed uccidendo chi ospitalita' ti ha dato,
e per quessto tuo passato, io alla fine, ti ho cacciato
prima di venire da te immolato e sacrificato
al dio trino "Giove Nettuno e Mercurio" da te adorato.
Sei un figlio di un Tripater che le balle ha raccontato.
Urina di Serapis, dell'Osiride rinato.



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20/06/2018 13:21
 
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copia transitioria

Era ora che uomini con cervello e marroni prendessero il controllo di una nazione trasformata in un cesso invivibile pericoloso da gente come te che della vita vera, non ha mai visto e vissuto nulla e legge scrive solo propagande politiche sinistre per promuovere la rottamazione del proprio paese e degli italiani onesi di cui a gente come te ed al grande fratello, non frega nulla e pensate che i nemici da annientare siano gli alieni inesistenti, i diavoletti, siano trump che cerca di far rispettare leggi vitali sull'immigrazione continuamente infrante/ignorate dagl illegali/invasori...convinti che i nemici da distruggere siano gli italiani onesti, anormali bipolari come me che fanno arte intgelligente multi dimensionale paranormale appresa da dentro che a quelli sinistri ed acculturati come te, fa tanto schifo da richiedere persino la mia bannazione e perseguitarmi sui siti di scrittura perche' faccio arte diversa alle vostre buffonate ipocrite malgrado i miei tanti impedimenti con tutto e combattete noi onesti come nemici da distruggere, da diffamare/ridicolizzare/umiliare pubblicamente perche' noi onesti anormali non siamo bastardi dentro e sinistri ipocriti ma diciamo quello che sentiamo/pensiamo e voi siete razzisti contro di noi pensandovi super razze che debbono distruggere tutti noi che non fingiamo come voi e non facciamo lo stesso tipo di arte inutile comemerciale e da sfoggio come le vostre???
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07/07/2018 02:38
 
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05/04/2023 11:48
 
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Re:
sp3ranza, 6/17/2018 2:26 AM:

http://www.ancient-origins.net/ancient-places-asia/buried-beneath-sand-ziggurat-jiroft-may-be-largest-and-oldest-its-kind-world-021108





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