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Ultimo Aggiornamento: 06/03/2018 19:17
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06/01/2018 11:10
 
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Imbrattatori di tele, attori e poeti spenti


Scarti siamo delle sale di Amenti
dove gli atlantidei regnavano potenti

Thoth, il creatore di tutte le arti,
camminava orgoglioso tra i viventi

con mille nomi e storie diverse
usava gli uomini e le loro menti.



=========

PS: cosa saranno mai queste ipotetiche SALE AMENTI? Molti esoteristi/ricercatori se lo sono chiesto leggendo i vari riferimenti, incluso questo che posto sotto per meglio comprendere il testo sopra e decidere voi cosa potrebbero essere e se facciamo parallelismi tra uomo considerato come un pianeta/universo dentro ad un universo piu' piccolo con leggi simili che regolano
il suo organismo nell'infinitamente piccolo dei suoi cicli/mondi/sistemi interiori interconnessi tra di loro e lo definiamo un pianeta, ecco che ci sara' una lettura differente di queste ipotetiche e misteriose SALE AMENTI che stranamente parlano di cose a me molto, ma molto famigliari da averle inserite nel mio manuale indaco sotto forma di gioco poco impegnativo accessibile a tutti i credi culti/sessi per poter stimolare in modi semplici, l'intelligenza/logica e ricordi dell'inconscio proprio e collettivo incluso il SE' superiore che tutto domina e che a tutto e' collegato e dal quale ci hanno distaccati da millenni forzandoci ad apprendere solo da fuori e non piu' da dentro come nelle epoche di Thoth in cui si usavano altri sistemi...:

SALE AMENTI PRESE DAL SECONDO CAPITOLO DELLE TAVOLE SMERALIDINE DI THOTH.


Profonde nel cuore della Terra ci sono le Sale di Amenti, lontane sotto le isole della sommersa Atlantide, le Sale della Morte e le Sale del Vivente, bagnate dal fuoco dell’infinito TUTTO.
Lontano, in un’epoca remota, persa nello spazio tempo, i Figli della Luce guardavano giù verso il mondo. Vedevano i figli degli uomini ridotti in schiavitù, confinati dalla forza che proveniva dall’aldilà. Sapevano che solo con la libertà dalla schiavitù, l’uomo poteva elevarsi dalla Terra al Sole.
Loro discesero giù e crearono i propri corpi, assumendo le sembianze degli uomini come proprie. I Maestri di ogni cosa, dopo la propria creazione dissero:
“Noi siamo coloro che furono creati dalla polvere spaziale, facendo parte della vita dell’infinito TUTTO; viventi nel mondo come figli degli uomini, simili eppure dissimili dai figli degli uomini”.
Poi per loro dimora, lontano sotto la crosta terrestre, con il loro potere aprirono grandi spazi, spazi lontani dai figli degli uomini. Si circondarono di forze e di potere, protetti da ogni cosa dalle Sale dei Morti.
Poi, da un lato all’altro, posero altri spazi, e li riempirono con Vita e Luce dall’alto. Quindi costruirono le Sale di Amenti, che potevano abitare eternamente vivendo della vita fino alla fine dell’eternità.
Trentadue erano là, i Figli della Luce che era venuta tra gli uomini, cercando di liberare dalla schiavitù della tenebra quelli che erano vincolati dalla forza dall’aldilà.
Profondo nelle Sale della Vita crebbe un fiore, ardente, espandente, allontanante la notte.
Fu posto al centro un raggio di grande potenza, arrecando Vita, arrecando Luce, colmando di potere chi gli si avvicinava.
Gli posero intorno trentadue troni, i posti per ognuno dei Figli della Luce, disposti così affinché fossero inondati dalla radianza, colmati con la Vita della Luce Eterna.
Là, ripetutamente, posero i loro primi corpi creati, così da poter essere colmati con lo Spirito della Vita. Cento anni ogni mille la Luce che dava la Vita doveva ardere davanti ai loro corpi. Animandoli, risvegliando lo Spirito della Luce.
Là nel cerchio, epoca dopo epoca, risiedono i Grandi Maestri, vivendo una vita sconosciuta agli uomini.
Là, tra le Sale della Vita giacciono dormienti; la loro Anima fluisce libera attraverso i corpi degli uomini. Ripetutamente, mentre i loro corpi giacciono dormienti, s’incarnano nei corpi degli uomini, insegnando e conducendo in avanti ed in alto, fuori dell’oscurità, verso la Luce.
Là, nella Sala della Vita colmata dalla loro saggezza, non conosciuti dalle razze umane, viventi per sempre sotto il freddo fuoco della vita, sono seduti i Figli della Luce.
Ci sono tempi in cui si risvegliano, vengono dalle profondità per essere luci tra gli uomini, esseri infiniti tra i finiti.
Chi con profitto è uscito dall’oscurità, e si è elevato dalla notte alla Luce, è reso libero dalle Sale di Amenti, libero dal Fiore della Luce e della Vita. Poi guidato, con saggezza e conoscenza, passa da uomo a Maestro di Vita. Là può dimorare come uno dei Maestri, libero dai vincoli dell’oscurità della notte.
Seduti all’interno del fiore di radianza sono posti i Sette Signori dello Spazio-Tempo sopra di noi, aiutando e guidando con infinita Saggezza il cammino attraverso il tempo dei figli degli uomini. Potenti ed unici, loro, velati con i loro poteri, silenti, onniscienti, portatori della Forza della Vita, diversi eppure uno con i figli dell’uomo. Sì, diversi, eppure uno con i Figli della Luce.
Custodi ed osservatori della forza della schiavitù nell’uomo, pronti a liberarlo quando la Luce è stata raggiunta.
Primo e più potente, siede la Velata Presenza, Signore dei Signori, l’infinito Nove, su tutti gli altri di ogni Ciclo Cosmico, valutando ed osservando il progresso degli uomini.
Sotto di LUI, sono i Signori dei Cicli: Tre, Quattro, Cinque e Sei, Sette, Otto, ognuno con la sua missione, ognuno con il proprio potere, guidando, dirigendo il destino dell’uomo. Loro siedono là, forti e potenti, liberi da tutto il tempo e lo spazio. Non sono di questo mondo, eppure simili ad esso, loro, Fratelli Maggiori dei figli degli uomini, giudicando e pesando, con la loro saggezza, osservando il progresso di Luce fra gli uomini.
Fui condotto dall’Abitante là davanti a loro. Lo vidi fondersi con Uno dall’alto. Poi da Egli venne fuori una voce dicendo:
“Tu sei grande, Thoth, tra i figli degli uomini, d’ora innanzi libero dalle Sale di Amenti, Maestro di Vita tra i figli degli uomini. Non proverai la Morte se non la desidererai, ti disseterai della Vita sino alla fine dell’Eternità. D’ora innanzi la Vita è per sempre tua come vuoi. D’ora innanzi la Morte sarà in mano tua quando la chiamerai. Abita qui o parti quando lo desideri, libero è Amenti al Sole dell’uomo. Vivi la Vita in qualsiasi forma lo desideri, Figlio della Luce cresciuto tra gli uomini. Scegli tu il tuo compito, perché tutte le anime devono lavorare, mai essere libere dal cammino della Luce. Hai compiuto un passo in avanti nel lungo cammino. Adesso la montagna di Luce è infinita. Ogni passo che fai innalza la montagna; tutto il tuo progresso innalza la meta. Avvicinati sempre all’infinita Saggezza, non allontanarti mai dalla meta. Ora sei libero dalle Sale di Amenti per camminare mano nella mano con i Signori del mondo, con un unico intento, operando insieme, apportatori di Luce ai figli degli uomini”.
Poi dal suo trono venne uno dei Maestri, mi prese la mano e mi condusse avanti, attraverso tutte le Sale della profonda terra nascosta. Mi condusse tra le Sale di Amenti, mostrandomi i misteri che sono sconosciuti all’uomo. Attraverso l’oscuro passaggio verso il basso mi condusse alla Sala dove sedeva l’oscura Morte. Vasta come lo Spazio era la Sala davanti a me, oscurata dalle tenebre eppure piena di Luce.
Innanzi a me comparve un grande trono buio, e nascosto in esso sedeva una figura oscura. Più buia dell’oscurità sedeva la grande figura, scura con un’oscurità non appartenente alla notte. Di fronte a lei indugiò poi il Maestro, proferendo il Verbo che conduceva alla Vita, dicendo:
“Oh Maestro dell’Oscurità, guida della via dalla Vita alla Vita, davanti a te ho portato un Sole del mattino.
Non toccarlo mai con il potere della notte.
Non richiamare mai la sua fiamma all’oscurità della notte.
Conoscilo e guardalo, uno dei nostri fratelli, elevato dalla tenebra alla Luce.
Libera la sua fiamma dalla schiavitù. Rendi libera la fiamma dall’oscurità della notte”.
Si alzò allora la mano della figura, d’innanzi crebbe una fiamma che salì chiara e brillante.
Si ritirò rapidamente la cortina dell’oscurità, svelando la Sala dall’oscurità della notte.
Poi altre ne crebbero nel grande spazio, davanti a me, fiamma dopo fiamma, dal velo della notte. Innumerevoli milioni ne apparvero, alcune fiammeggianti come fiori di fuoco. Altre diffondevano una pallida radianza, ardenti ma deboli al di fuori della notte. Altre erano là che svanivano rapidamente. Altre crescevano da una piccola scintilla di Luce. Ognuna era circondata dal suo debole velo di tenebra, eppure fiammeggiante di una Luce che mai potrebbe estinguersi. Venendo ed andando come lucciole in primavera, riempivano lo spazio con la Luce e con la Vita.
Poi una voce parlò, potente e solenne, dicendo:
“Queste sono luci che sono anime tra gli uomini, crescendo e scomparendo, esistendo per sempre, eppure cambiando vita, attraverso la morte nella vita. Quando sono sbocciati in fiore, e raggiunto lo zenit di crescita nella loro vita, io rapidamente mando il mio velo di oscurità, avvolgendole nel sudario e cambiandole in nuove forme di vita. Costantemente ascendenti attraverso le ere, crescono, ampliandosi in una fiamma ancora più grande, illuminando l’oscurità con ancora maggiore potere, estinguendosi eppure non spegnendosi dal velo della notte. Così cresce l’anima dell’uomo sempre in ascesa, estinguendosi eppure non spegnendosi nell’oscurità della notte. Io, Morte, vengo, eppure non rimango, perché esiste la vita eterna nel Tutto; solo un ostacolo, io, nel cammino, pronta ad essere conquistata dalla Luce infinita. Risvegliati, oh fiamma che bruci sempre interiormente, impara, oh fiamma e vinci il velo della notte”.
Allora in mezzo le fiamme nell’oscurità ne crebbe una che illuminò la notte, fiammeggiando, espandendosi, sempre più luminosa, finché alla fine non ci fu altro che Luce.
Allora la mia guida parlò, la voce del Maestro:
“Guarda la tua stessa anima come cresce nella Luce, ora libera per sempre dal Signore della notte”.
Mi condusse attraverso molti grandi spazi colmi di misteri dei Figli della Luce; misteri che l’uomo non potrà conoscere mai finché non sarà un Sole della Luce.
Egli mi riportò indietro alla Luce della Sala della Luce. Allora m’inginocchiai davanti ai Grandi Maestri, Signori di TUTTO dai cicli di sopra.
Egli parlò con parole di grande potenza dicendo:
“Tu sei stato reso libero dalle Sale di Amenti. Scegli il tuo compito tra i figli degli uomini”.
Allora io parlai:
“Oh grande Maestro, lasciami essere un maestro di uomini, portandoli avanti ed in alto finché anche loro diverranno luci tra gli uomini: liberi dal velo della notte che li circonda, fiammeggianti di Luce che splenderà tra gli uomini”.
Poi la voce mi parlò:
“Va’, sia come vuoi. Così è decretato. Tu sei maestro del tuo destino, libero di prendere o di lasciare a volontà. Prendi il potere. Prendi la saggezza. Brilla come una Luce tra i figli degli uomini”.
Allora l’Abitante mi condusse in alto. Dimorai ancora tra i figli degli uomini, insegnando e rivelando un po’ della mia saggezza; Sole della Luce, un fuoco tra gli uomini.
Ora nuovamente ripercorrerò il sentiero discendente, cercando la Luce nell’oscurità della notte. Tieni e conserva, preserva la mia testimonianza, sarà una guida ai figli degli uomini.
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