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Ultimo Aggiornamento: 14/03/2018 11:49
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Sesso: Femminile
05/10/2017 21:48
 
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Lo spinellone sacro (misto di esperienze vere extrasensoriali + frammenti di storia e miti)





















 





ritratto di nadia cinque



Testo elaborato con frammenti di storia, di esperienze vere ed un pizzico di arte e fantasia:


Il "fumo" sacro di Pizia e l'Araba Fenice.



Le sacerdotesse di Apollo aspiravano i tuoi sacri fumi,
che schiudevano le porte dell'ignoto.
Vestali che varcavano la soglia del buio,
dove giaceva il presente/passato/futuro...

Ma io l'ho visto di sfuggita quel buio,
non e' buio, e materia viva e divina che ha tutto in se'..
Sono entrata nei suoi flussi pulsanti di cui anche io facevo parte,
e l'Eterna Luce di Dio, dimorava nella Luce Nera impercettibile agli uomini...

I sogni dimenticati sono tornati a galla, e cosi' tutta la mia vita
e tutte le vite in un mare infinito che brulicava di essenze,
ma non mi era permesso di afferrarle, trannenerle e comprenderle,
e tutto mi davano e tutto mi toglievano, lasciandomi in un vuoto di lacrime.

Io sono l'araba fenice, che brucia nella sua materia,
e risorge dal buio e dalle sue ceneri.
Crescero', mi alzero' in volo, e come un aquila guardero' il mio mondo,
e come abbagliante angelo, siedero' sul trono della Luce Eterna,
non piu' col capo chino, ma guardandomi negli occhi senza pietrificare.

=====
ventotralefronde.clientiweb.it/?cat=9
Curiosita' sul lauro:

Il suo nome scientifico è LAURUS NOBILIS.
L’origine del nome è sicuramente celtica ove “lauer” significa sempreverde, il “nobilis” deriva, invece,
dall’utilizzo che di tale piante si faceva nella consacrazione di poeti, letterati, atleti, condottieri e
imperatori essendo da sempre simbolo di gloria e di successo sia dal punto di vista bellico che
spirituale. Ad esso si deve, fin dal Medioevo, il suo nome il titolo di studio accademico, la Laurea,
il capo dei neodottori veniva infatti adornato con una corona di alloro. E’ una pianta sacra e famosa
sin da tempi antichissimi. Nell’antica Grecia era considerata la pianta sacra al dio Apollo, racconta,
infatti, la mitologia che il dio si era perdutamente innamorato della bellissima ninfa Dafne la quale
però non ricambiava il suo amore, ma il dio non si arrendeva e continuava ad inseguirla per amarla,
un giorno per fuggire all’inseguimento, e vedendosi ormai irrimediabilmente raggiunta, la ninfa chiese
disperatamente l’aiuto degli dèi i quali l’accontentarono trasformandola all’improvviso in un arbusto
di alloro. Apollo continuò ad amarla, abbracciò la pianta e decise di cingersi con essa la fronte e la
cetra, da quel momento, in nome del suo amore per la ninfa, la pianta fu considerata sacra al dio.
E divenne simbolo per eccellenza della METAMORFOSI.
Le sue dimensioni sono variabili, dal piccolo arbusto al grande albero. Ha foglie grandi di forma ovale
con i bordi smerlati. Nei mesi di Marzo produce dei piccoli fiori bianco verdi e, successivamente, delle
piccole bacche scure e brillanti grandi come una ciliegia che contengono un piccolo seme e maturano
in Ottobre e Novembre.
Le foglie possono essere raccolte in qualsiasi periodo dell’anno ma il periodo migliore è Luglio, vanno
poi lasciate essiccare all’ombra e in luogo ben aerato.
Le bacche invece devono essere raccolte nel periodo di maturazione, quindi intorno a Novembre e
fatte essiccare in luoghi riparati o in stufe a temperature non molto elevate.
Anche l’alloro è una pianta ricca di proprietà aromatiche e salutari.
Il profumo delle sue foglie lo rende immancabile in molte ricette, irrinunciabile negli odori di certi
stufati, minestre, salse.
E’ inoltre antisettico, antidepressivo, insetticida, digestivo, tonico, stimolante ma allo stesso tempo
un valido aiuto contro l’insonnia.
Le sacerdotesse greche utilizzavano l’alloro per gli infusi di chiaroveggenza e saggezza.E’ una delle
più importanti erbe di protezione e purificazione, si ritiene che le sue foglie appese alle finestre di
casa allontanino i fenomeni di poltergheist e che portate addosso allontanino il male e la negatività in generale.

======

Il culto del sole, abbinato al culto dell'uomo sole/divino:

Piccolo dono, preso dal seguente blog di uno dei grandi e coraggiosi uomini che
il buon Dio mi ha fatto incontrare:

umbi.blogspot.com/?rel=nofollow

L'occhio della fenice.

autore: Umberto Capotummino Edizioni Sekhem

Nel Libro dei Morti degli Antichi Egizi l’occhio della Fenice è il simbolo della congiunzione del sole con la luna all’interno delle rivoluzioni lunisolari alle quali gli antichi sacerdoti consacravano il magico uccello. Splendente sull’asse del Polo, associata alle piene del Nilo, la Fenice evoca i cicli della rinascita e l’immortalità dello spirito.
Il segreto del suo potere sta nella facoltà d’illuminare il ritorno degli astri sulle loro orbite, al levarsi della stella Sothis (Sirio), sulle acque del Nilo con l’aurora solare.
La magica Fenice, posta alla prua delle Barche sacre, incendia la luce che attraversa nel moto retrogrado dei cieli esoterici governati da Nekhbet e Uadjet ; il dono del suo occhio conferisce, a chi ne conosca il segreto, la visione del destino futuro.
Nell’esoterismo cinese la Fenice è chiamata Fenghuang, il suo nome implica l’unione dell’uccello maschio, feng, con l’uccello femmina, huang, essa splende sull’antico Polo celeste, o, posata sull’albero Wutong, è coordinata in terra alle fioriture stagionali.
La trasformazione del magico uccello è assegnata al fuoco e connessa al ritorno dei solstizi e degli equinozi, sugli assi portanti del Cosmo, nei modelli numerologici dell’ I Ching o Libro dei Mutamenti.
I due mondi, cinese ed egizio, teorizzano entrambi un coerente sistema di archetipi, coevo nella antica elaborazione dei saggi. Nella via cinese la rivelazione è redatta in trigrammi ed esagrammi, ovvero cicli di numeri; nella via egizia la rivelazione è redatta in immagini cicliche, che veicolano le funzioni multiple assunte dagli dei.
Entrambe le culture descrivono un identico cammino magico riferibile al circuito del Cuore, nel quale i cicli di rinnovamento dei cieli si fondono col destino dell’iniziato .
Oggi ognuno di noi può assumere ritualmente la propria trasformazione, e attraverso il mito accedere alla decodificazione dei simboli stessi del percorso iniziatico, pervenendo alla rivelazione nascosta.
Il lettore, come lo sciamano, orientando su sé la ruota sacra del divenire, attiva i simboli con l’apporto del suo vissuto in un “corpo di radianza” che innesca la ruota del destino, ovvero del karma, decifrandone la pulsazione, intesa come numero, le cui potenze sono depositate nei segreti di più tradizioni orientali, esaminate nel presente testo.
Svelato l’ordinamento degli esagrammi, tramandato nel Libro dei Mutamenti dal re Wenn, le potenze del numero sono presentate in una sequenza elaborata al computer, che darà al lettore l’accesso all’ordine delle Formule del Libro dei Morti degli Antichi Egizi e alla relativa Rubrica Divinatoria. Questa iniziazione consente di attivare un positivo schiudersi di forze a chi voglia rinnovare il proprio o altrui destino.
Si riporta, altresì, l’ultimo colloquio dell’autore con il noto egittologo Boris de Rachewiltz il quale esprime il suo autorevole apprezzamento per il rigore della ricerca e l’innovativa rilettura degli antichi testi sacri.

--------
La Pizia sicuramente andava in trance respirando i fumi dell'alloro, e le caverne in luoghi
particolari, facilitavano queste antiche connessioni con i mondi paralleli, e questi stati
alterati di coscienza, sono presenti in molte raffigurazioni sacre antiche:

www3.shiny.it/caprione/italorenzo.htm

Nel villaggio neolitico di Passo di Corvo (Foggia) è stata scoperta
una statuetta di terracotta (cm 6,5 x 2) datata 5 300 +/- 200
a.C. che rappresenta una figura femminile con gli occhi socchiusi,
come in stato di coscienza alterato.
Sul capo porta un berretto che sembra di derivazione caucasica,
porta al collo una collana. Sotto entrambi i seni porta incisi il
simbolo della costellazione Cassiopea ed il simbolo della farfalla.

Le narici sono segnate da due piccoli fori e sotto di uno di essi si
nota una traccia di pigmento rosso, segno del sangue che
sgorga dalle narici dello sciamano in stato di trance.
Passo di Corvo era il più grande villaggio del Neolitico europeo
(Tinè S., 1983) ed in esso erano vissuti i temi sciamanici della
farfalla e della costellazione-generatrice, temi che è logico
pensare si siano diffusi anche nel resto della penisola italica...
...segue nel sito sopra riportato...
========
 

Questo testo è protetto contro il plagio. Questo testo è depositato ed esiste una prova certa della sua data di deposito e/o pubblicazione. Chi ne fa un uso improprio è soggetto alle sanzioni di legge.

 
ritratto di AntonioBrescia

a Nadia cinque...

 la tua ultima pubblicazione, che ho letto, mi ha fatto capire che sei multipla (come tutti noi, ma tu lo esprimi palesemente).

 

Con Assoluto AntonioBrescia. 

ritratto di nadia cinque

Non piu' di due pubblicazioni?

Mi hanno detto che se ne puo' inserire piu' di una, ma esagerare e schiaffare su basi regolari, non due ma tre od addirittura una intera collana come ha fatto l'ultimo utente, penso che sia assurdo. Io non amo inserire piu' di un opera alla vota,  e lo faccio occasionalmente, infatti vedrai molto raramente piu' di un'opera, anche perche' e' dispersivo e difficile da seguire. L'arte della scrittura puo' essere utilizzata anche per propositi superiori, e non solo limitarsi ai superficiali intrattenimenti che vanno bene come allenamento, ma poi ci vorrebbero dei progetti utili a qualcosa, a stimolare nuovi modi di sentire e vedere, e non sempre le solite pappe fatte e rifatte in tutte le salse, e cose che sappiamo tutti cantate con tutte le musiche...io voglio testi che mi sfidano e che mi facciano pensare oltre il banale e lo scontato, oltre i luoghi comuni, che mi aiutano a guardarmi dentro e fuori con altre luci, con altre profondita', che non siano limitati alla bravura dell'autore nello scegliere il modo di presentare questo o quel pezzo, ma che vadano oltre il bel contenitore presentato, e che comunichi qualcosa di profondo, che faccia vibrare di emozioni diverse e che magari lasci qualcosa....Penso comunque, che tu abbia letto solo il titolo, e grandi uomini che hanno letto questo pezzo, lo hanno apprezzato, ma i grandi uomini sono pochi, troppo pochi purtroppo...ci vuole del coraggio, troppo coraggio a riconoscere la propria piccolezza, e molti preferiscono immaginare e dare l'impressione di essere grandi e perdono l'opportunita' di crescere davvero. Essere un grande non e' certo essere acculturato e saper balbettare 4 parole con perfetto italiano, metrica, rima e musicalita' etc.. ci vuole dell'anima nei testi, che possa dare/sprigionare vita reale e non virtuale...ed essa riesce a comunicare persino avendo l'impedimento del linguaggio, perche' la sua potenza e' superiore alle parole imbellettate messe in ordine come i 44 gatti in fila per 6 col resto di 2...la poesia ha molte sfaccettature, molte profondita', molti stili per manifestarsi ed ogniuno la sente ed esprime a seconda della sua sensibilita', preparazione e grandezza d'animo.

ritratto di Milli per sempre

antropologia

ma scusami ma io non trovo tutte queste incredibili coincidenze: E' semplice antropologia, sono storie di uomini e di divinità che si ripetono nelle varie culture, si sovrappongono, sono uomini, è storia.

rita

ritratto di nadia cinque

Ogniuno vede e sente a seconda delle proprie limitazioni

Quello che tu non vedi, e' chiaro ad un'altro.

Quello che tu non senti, e percepibile ad un'altro...

Hai fatto bene a parlare per te, e per fortuna il mondo e' bello perche' e' vario!

Non tutti gli uomini possiedono le stesse aperture o "chiusure"....ed una persona

daltonica, non sara' in grado di vedere i colori, perche' vedra' tutto in  bianco e nero.

Una sorda non potra' sentire lamusica, ed una cieca non potra' vedere i colori...

Ogniuno sente e vede in base ai propri sensi ed ai propri limiti, ed e' inutile spiegare

cose che non si e' in grado di afferrare o precepire perche' mancano le "aperture"...

ritratto di Andrea Pozzoli

NAINA DICE BENE

GIUSTO LO SCRITTO GIUSTA LA TUA DENUNCIA GIUSTISSIMA LA TUA BELLA ANIMA GIUSTISSIMO ESSERE DEGLI ESSERI UMANI MA A VOLTE ECCEDONO TUTTI COMPRESO ME MA CHE VUOI FARCI IO LA COLLANA MI STROZZA E ME SONO UN PO ROTTO DE SENTI CHE TUTTI DEVONO RISPETTARE TUTTI QUANDO SIAMO I PRIMI A NON RISPETTARE E TU DIRAI PARLA PER TE E QUI NON TI POSSO CHE DIRE NE RAGIONE NE TORTO MA GIUSTA RIFLESSIONE CMQ BRAVA SE TU NE SBATTI VENTI IO LE LEGGO MA VA A SCAPITO DEI GIORNI FUTURI SENZA ASSAPORARE QUESTE BELLE LETTURE ALTRO CHE LE MIE

UN INCHINO UMILE E SINCERO

APOZ<


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